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"Una voce che si fa accogliente e ritmica, molta vita, molta vita batte in queste poesie di Stevka Smitran. Come a non sapere quasi come fare per abbracciare e trattenere. Esilio, figure di amici in carne e ossa o in pagina, e poi l'amore in molte forme, domande, domande... C'è l'eredità del miglior Novecento ma, per così dire, con una nuova urgenza dentro... Passano molte cose in questi versi come in uno specchio che ha misteri dentro e rimanda frammenti senza lasciarli andare privi di una luce, di un'ombra nuove. Non vuole salvare il mondo, e nemmeno la poesia. Vuole solo offrire, vuole solo fare quel gesto che quasi nessuno fa più: custodire, benedire. Tenere a mente, in una memoria speciale, d'aria e parole, in un ritmo che parla a un altro livello. Quello che riguarda tutti, proprio tutti." (Davide Rondoni)